La Geobiologia è un’arte applicata orientata a garantire il massimo benessere e la conservazione della salute, utile sia alla medicina che all’architettura
di Pier Prospero
Geobiologie è il termine che il dr Ernst Hartmann ha utilizzato per esprimere la sua idea che il terreno dove sorge la casa deve essere favorevole alla vita: in tedesco “geo-biologie” che potremmo tradurre come “biologicità del terreno”.
Il dottor Hartmann fin dagli anni sessanta del secolo scorso ha indirizzato la Geobiologia verso un approccio “ragionevole” e plausibile lasciando perdere le idee esoteriche e le proposte delle cosiddette “schermature”. Inoltre ha inserito nell’analisi geobiologica la misurazione dell’intensità dei campi elettromagnetici tecnici dovuti alla corrente elettrica o ai sistemi di telecomunicazione.
Individuazione delle zone di disturbo naturali
L’arte applicata della Geobiologia si esprime con la ricerca
percettiva per l’individuazione delle zone di disturbo naturali le cui radiazioni sono nocive e questo fa parte della moderna “igiene abitativa” che in Germania trova concreta applicazione da parte degli Heilpraktiker.
Un tempo questi esperti di salute verificavano le condizioni igieniche delle abitazioni dal punto di vista dell’illuminazione, del ricambio d’aria, dei servizi igienici; ora che le case rispondono tutte a quei requisiti igienici fondamentali la verifica che eseguono riguarda le zone di disturbo naturali e l’intensità dei campi elettromagnetici tecnici poiché l’evidenza clinica ha dimostrato che dormendo in corrispondenza di zone di disturbo si altera gravemente la normale funzionalità del sistema immunitario e questa è dunque la moderna igiene abitativa che mette assieme Geobiologia e Elettrobiologia.
La Geobiologia si occupa degli effetti dell’esposizione all’irradiazione delle zone di disturbo quali sono gli scorrimenti veloci di acqua sotterranea (le “vene d’acqua” dei rabdomanti), le linee di fratturazione o dislocazione delle rocce del substrato, i punti di massima intensità dei reticoli energetici e altri fenomeni geologici o energetici.
L’analisi geobiologica si avvale di operatori ipersensibili che sono in grado di individuare e riconoscere le zone di disturbo fino a realizzare la mappa di quelle presenti in un determinato sito.
Cos’è l’elettrobiologia?
L’Elettrobiologia si occupa invece degli effetti sulla salute dei campi elettromagnetici creati dalla tecnologia e si avvale di strumentazioni elettroniche.
È semplice: se si dorme con sopra il tetto un cavo dell’alta tensione non si potrà mai stare bene, anzi molto probabilmente ci si ammalerà, sebbene la casa sia fatta con la più perfetta bioedilizia; la stessa cosa succede se nella casa in perfetta bioedilizia si dorme in corrispondenza del campo emesso da uno scorrimento veloce di acqua sotterranea o di un’altra zona di disturbo naturale.
Per il benessere occorre innanzitutto un buono stato di salute psicofisica, allora la casa diventa molto importante perché lo stato di buona salute psicofisica si ottiene in gran parte anche col vivere nella casa “giusta”. Le regole per il benessere abitativo sono queste:
L’abitazione che non ci fa male, anzi ci procura benessere
– è costruita in un territorio a noi confacente in termini di scambio energetico, privo di elementi dissonanti, aggressivi o di decadimento,
– il suo arredamento è armonico e disposto in modo da non metterci in corrispondenza con zone di disturbo quando riposiamo,
– i suoi materiali e i suoi impianti tecnologici non emettono sostanze o radiazioni nocive.
La possibilità di progettare o di modificare le situazioni abitative realizzando un vero benessere per gli abitanti è data prima di tutto dall’analisi geobiologica e dalla misurazione dell’intensità dei campi elettromagnetici tecnici per conoscere preventivamente i problemi più importanti.
La mappa geobiologica delle zone di disturbo da evitare è indispensabile per stare veramente bene fisicamente e spiritualmente nell’ambiente domestico.
Gli obiettivi dell’analisi geobiologica
Lo scopo principale dell’indagine geobiologica di un luogo è proprio quello di individuare e delimitare le eventuali zone di disturbo che con una esposizione prolungata e ripetuta creano i presupposti per una patologia.
Questo è un rischio grave e viene all’evidenza nelle diagnosi di Medicina Omeopatica o Funzionale in cui, conoscendo la materia, si tiene presente anche la possibilità di una geopatologia. Ad esempio, secondo i medici più evoluti, esperti in Omeopatia, Medicina Tradizionale Cinese e Medicina Funzionale, nelle parti del corpo irradiate da una zona di disturbo si ha una “focalizzazione” che avvia o alimenta il processo di infiammazione, invecchiamento e degenerazione dei tessuti organici che dà origine alle patologie autoimmuni o alle patologie degenerative croniche.
Non esiste una patologia specifica da zone di disturbo naturali: la possibile patologia dipende dall’ereditarietà e dallo stile di vita, ma sarà quasi sicuramente a carico di un organo o di un tessuto compreso nella porzione di corpo che è stata irradiata per molto tempo dalla zona di disturbo.
Nel 1990 è stato pubblicato in Austria uno studio scientifico dal titolo: “Fattore di rischio del sito, ricerca scientifica sul problema dell’influsso delle zone rabdomantiche sugli esseri umani”, finanziato dal Ministero Federale austriaco per le Attività Economiche per verificare se realmente insorgono alterazioni alla salute con la permanenza in zone considerate “di disturbo” rilevate con indagini geobiologiche. Questo studio, condotto dal medico prof. Otto Bergsmann docente all’Università di Vienna, è molto importante poiché ha dimostrato che con la permanenza in queste zone di disturbo avviene una reale variazione dello stato ormonale (Serotonina) e di altri parametri che coinvolgono lo stato di salute tra cui la VES che conferma l’effetto infiammatorio.
Le conclusioni cui giunge questo studio sono i più validi supporti scientifici alla Geobiologia.