NON ABBIATE FRETTA. VI INVITO A SOSTARE, A COLTIVARE IL DUBBIO, A PRATICARE L’ASCOLTO, A CUSTODIRE IL FRAGILE a 30 anni dalla morte di Alexander Langer
– Mi fa piacere condividere questo intervento di Alex oggi, a 30 anni dalla sua morte. Purtroppo sembra scritto ora. Forse aveva visto per primo le nuvole nere dense di disumanesimo, sopruso e sangue che avevo visto io nel 2019, forse lui ne ha viste di più o le aveva viste meglio di me e non ce l’ha fatta a reggere la prospettiva di un simile futuro che 30 anni fa nessuno di noi si sarebbe mai aspettato.
Lasceremo ai nipoti una Terra in fiamme per il cambiamento climatico e le guerre?
Inutile coltivare illusioni o stupidi ottimismi: una stima aggiornata indica un numero di esseri umani vissuti sulla Terra da quando c’è l’homo sapiens pari a circa 106 miliardi e noi oggi siamo più di 8 miliardi, un tredicesimo del totale, un numero incredibile, inimmaginabile 30 anni fa, e non siamo capaci di opporci a una esigua schiera di rettili perversi senza sentimenti che guidano le sorti del pianeta per aumentare la loro ricchezza e il loro potere, che già sono smisurati. Anzi li assecondiamo a comando come i Cloni di Star Wars nella loro folle distruttività. Ma non c’è un altro pianeta dove andare, finito di saccheggiare questo, nè per loro nè per i nostri nipoti. Sono gli effetti del patriarcato, in 5000 anni ha distrutot il pianeta e la società umana più di qualsiasi catastrofe naturale, quando prima la Grande Dea Madre aveva conservato l’ambiente e le possibilità di vivere dignitosamente alla nostra specie per 30 mila anni. il patriarcato e le sue religioni hanno portato violenza sulle donne e violenza sul pianeta, anche la Terra è femmina.
“Non abbiate fretta. Non credete che solo correndo si possa arrivare. In questo tempo che ci spinge al rumore, alla velocità, alla conquista, io vi invito a sostare. A coltivare il dubbio, a praticare l’ascolto, a custodire il fragile. È tempo di essere piccoli, non per rinunciare, ma per scegliere. Piccoli per non dominare, ma per appartenere. Non cercate la forza che impone, ma quella che sostiene. La dolcezza non è resa, ma resistenza. La lentezza non è pigrizia, ma profondità. E la profondità, oggi più che mai, è rivoluzionaria. Cercate l’indefinito, là dove le cose non sono subito chiare, nette, pronte a essere consumate. È lì che abita la possibilità di un mondo condiviso, dove nessuno ha l’ultima parola e tutti possono dire qualcosa. Vi chiedo questo: abbiate il coraggio dell’autolimitazione, della sobrietà, della gratuità. Non come sacrificio, ma come atto di liberazione. Come un fiore che sboccia senza chiedere nulla in cambio. E scegliete, sempre, la pace. Non come assenza di guerra, ma come tessitura quotidiana di legami. Non come tregua, ma come scelta di vita. La nonviolenza non è debolezza, è la più alta forma di forza. È dire no senza distruggere. È resistere senza odiare. È costruire ponti dove altri alzano muri. Rifiutate il riarmo, le spese folli in armi, le retoriche del nemico. Non lasciate che la paura vi spinga ad armare il futuro. Nessuna vera sicurezza nasce dall’intimidazione. Nessun domani si costruisce con le bombe. E se vi chiedono da che parte state, non abbiate paura di dire: dalla parte della vita che cresce lenta, fragile, profonda. Dalla parte dell’umano. Dalla parte della pace. Ecco, questa è la mia politica. E forse, può essere ancora la nostra. Non abbiate paura della lentezza, né della solitudine che a volte accompagna chi cerca sentieri nuovi. Non tutto si concluderà oggi, né domani. Ma ogni gesto, ogni parola nonviolenta, ogni scelta sobria e giusta, è un seme. E i semi, anche se non li vediamo subito germogliare, fanno il loro lavoro. Abbiate cura. Degli altri, della terra, del tempo. Abbiate cura di ciò che cresce piano. E camminate. Non da soli, ma insieme. Più lentamente, più profondamente, più dolcemente”.
Alex Langer