CELLULARI, CORDLESS, WI-FI: QUAL È IL PERICOLO REALE?
di Pier Prospero, da Creative Feng Shui – Newsletter di marzo 2012 –
In questi anni, molte persone ci hanno contattato per chiedere informazioni e indicazioni, con lo scopo di migliorare la qualità abitativa degli spazi che occupano.
Da un lato non è facile fornire indicazioni generali relative ad una abitazione, perché ogni caso è singolo e deve essere trattato in modo specifico. Dare consigli generali si rivela spesso inutile e controproducente: di questo sono sicuro perché da anni rispondo alle più svariate domande, e vedo i grandi problemi di comprensione e di applicazione, se i principi base del Feng Shui non sono stati ben compresi ed assimilati.
Dall’altro lato è chiaro che sempre più persone si stanno interessando attivamente al Feng Shui, e ciò è positivo. Questo processo dovrebbe essere incoraggiato.
Abbiamo quindi deciso di fornire spiegazioni e consigli utili ed applicabili, per chi segue la nostra Newsletter con continuità. I vari articoli di questa rubrica, infatti, se letti insieme e ben compresi, permettono anche al principiante di agire sulla propria abitazione, senza fare danni.
Tutte le informazioni che trovate in questa Newsletter seguono l’impostazione del Feng Shui Scientifico-Intuitivo, da cui provengono anche i principi basilari analizzati via via in questa rubrica.
Feng Shui, cellulari, inquinamento elettromagnetico… che c’entrano?!
Per quanto questi argomenti non siano così strettamente collegati al Feng Shui, data la grande importanza della tematica e la colpevole omissione di informazione da parte dei mass-media, riteniamo un dovere informare gli iscritti alla nostra Newsletter, data la crescita esponenziale degli apparecchi che utilizzano queste tecnologie e l’enorme diffusione di torri di emissioni, su tutto il territorio.
Del resto, sarebbe un bel controsenso applicare il Feng Shui ad un edificio, per il benessere o in generale per migliorare la qualità della vita, e disinteressarsi di queste tematiche, che possono avere una notevole influenza – negativa – sulla salute degli esseri umani!
Nei prossimi mesi, quindi, continueremo l’analisi della nostra abitazione, approfondendo ulteriormente altri aspetti legati al Feng Shui, ma anche offrendo ulteriori informazioni sulla pericolosità dei cellulari, tralicci, antenne telefoniche, wi-fi e cordless, con la collaborazione del Dr. Pier Prospero, cui ora lasciamo la parola.
Stefan Vettori
CELLULARI, CORDLESS, WI-FI: QUAL È IL PERICOLO REALE?
di Pier Prospero, esperto in Igiene e Medicina Ambientale applicate all’architettura bioecologica (IMA/Maes)
e “Geobiologische Berater” del Forschungskreis für Geobiologie “Dr. Ernst Hartmann” e.V. di Waldbrunn (Heidelberg)
Strumentazione e soglie di sicurezza
Il Forschungskreis für Geobiologie “Dr. Ernst Hartmann”, prescrive ai suoi esperti di eseguire sempre le misure tecniche accanto alle rilevazioni geobiologiche poiché altrimenti è impossibile dare una valutazione corretta della situazione del luogo e proporre delle reali alternative.
Di conseguenza dopo aver frequentato il corso di Igiene e Medicina Ambientale basato sugli insegnamenti dell’Istituto Maes, massimo centro tedesco di ricerca sui campi elettromagnetici, e propugnatore della bioarchitettura, anch’io mi sono dotato della strumentazione elettronica professionale necessaria per ottenere misure realistiche.
Ma la strumentazione professionale e le misure corrette non servono a niente se non sono paragonate a soglie di rischio da non superare, quindi le soglie di rischio sono altrettanto importanti se non di più.
Nel panorama della bioarchitettura, a dettare legge in materia è l’Istituto Maes che ha aggiornato le sue proposte negli anni, abbassando progressivamente le soglie: ad esempio nel periodo della mia formazione (1997) la soglia indicata per il campo elettromagnetico nelle camere era di 0,5 V/m mentre ora è di 0,14 V/m.
Le soglie di legge sono sicure?
Le soglie di legge, proposte dalle normative dei vari paesi, sono sempre molto più elevate e non vengono prese in considerazione dalla bioarchitettura (mi riferisco qui con questo termine a quei gruppi e a quei progettisti che si riferiscono alla Baubiologie tedesca, non a chi valuta solamente il risparmio energetico degli edifici), poiché tengono conto più delle esigenze delle compagnie telefoniche che della salute delle persone; ad esempio in Italia si considera essere assolutamente troppo elevato per una vera salvaguardia della salute il limite di 6 V/m del Decreto Legge 381 del 10/9/98.
Le soglie che utilizzo nella mia attività per la valutazione dell’intensità dei campi elettromagnetici seguono invece le più recenti indicazioni della ricerca indipendente.
Campi pulsati e non pulsati
Per utilizzare correttamente le soglie occorre considerare che le teletrasmissioni si dividono due ambiti fondamentali: campi non pulsati (radiofrequenze e micro onde) e campi pulsati (cordless e wi-fi, molto più nocivi); inoltre si deve dare anche una diversa indicazione per le persone adulte sane rispetto ai bambini e alle persone elettrosensibili, come propone l’Istituto Maes; infine si devono dare indicazioni diverse per le stanze da letto, rispetto alle abitazioni in generale e ai posti di lavoro.
a) Campi non pulsati (radiofrequenze, microonde, antenne trasmittenti radio TV e radiobase per la telefonia:
– per le persone elettrosensibili e i bambini il valore limite è di 0,02 Volt/metro (dieci volte inferiore alla soglia massima);
– per le aree dei letti si fa riferimento al valore limite di 0,14 V/m riportato nelle “Guidelines SBM 2008” indicate da W. Maes;
– per le altre zone delle abitazioni si fa riferimento al valore limite di 0,20 V/m indicato dalle ricerche indipendenti svolte dal prof. Neil Cherry (Nuova Zelanda) come limite ultimo di precauzione per la salute.
b) Campi pulsati (wi-fi, radar, UMTS, w-lan, cordless DECT, ecc.) secondo le “Guidelines SBM 2008” dell’Istituto Maes:
– per le persone elettrosensibili e i bambini il valore limite è di 0,1 microWatt/metro quadrato;
– per le aree dei letti il valore limite è di 1 microWatt/mq;
– per le altre zone delle abitazioni e per i posti di lavoro il valore limite è di 5 microWatt/mq.
Le tecnopatie
Le patologie dovute principalmente all’energia elettromagnetica artificiale (tecnologica) sono chiamate “tecnopatie”, o patologie da campi tecnici, e spaziano dagli effetti ionizzanti della radioattività agli effetti termici delle microonde (morte della cellula per “cottura”), agli effetti non termici (infiammazione cronica dei tessuti) dei campi elettromagnetici deboli e dei campi elettrici e magnetici a bassa frequenza; comprendono inoltre gli effetti dei campi tecnici elettrici e magnetici statici. Una di queste patologie, tristemente famosa, è la leucemia infantile, malattia rarissima che si trova praticamente solo in presenza di forte elettrosmog.
Il campo pulsato dei telefoni cordless e del wi-fi per il collegamento ad internet
È necessario sapere che il telefono cordless, comunemente utilizzato da tutti, emette dalla sua base un segnale pulsato anche quando non è utilizzato. I telefoni cordless DECT, cioè tutti quelli recenti e quelli forniti dalle compagnie, emettono un segnale pulsato in GigaHertz e la loro nocività è superiore a quella di un normale telefono cellulare.
Per quel che riguarda il wi-fi, secondo il gruppo tedesco Forschungskreis für Geobiologie “Dr. E. Hartmann”, a pari intensità di campo questo tipo di segnale pulsato è molto più nocivo delle altre emissioni non pulsate. Vi è però una notevole differenza se si tratta di un campo diffuso da antenne poste a distanza in spazi aperti (come nei centri urbani), o di un campo emesso da antenne vicine alle persone come quelle installate per i computer domestici, o peggio ancora, come quelle poste nelle scuole o nelle aziende che sono molto più potenti dovendo raggiungere distanze molto maggiori di quelle degli interni di un’abitazione.
Il campo emesso subisce delle riflessioni e delle rifrazioni provocate dai muri che ne aumentano l’intensità all’interno delle strutture, quindi più è potente l’emissione interna agli edifici, più aumenta l’intensità del campo e la sua nocività.
Che cosa succede in Europa
Nel Regno Unito e in Germania anni fa l’introduzione nelle scuole di emettitori wi-fi abbastanza potenti ha provocato l’impossibilità di permanere nelle aule e negli uffici causando un assenteismo totale e il rifiuto di utilizzare le aule di informatica da parte degli studenti.
Dove il wi-fi è stato introdotto nelle biblioteche si sono avuti casi di malori acuti del personale e del pubblico che ha disertato le biblioteche; in tutti questi casi si è dovuto rimuovere il collegamento wi-fi già installato causando spese inutili all’erario, e nel Regno Unito anche interrogazioni parlamentari… per cui il piano di diffusione del wi-fi in tutte le scuole britanniche è stato bloccato. Il pubblico italiano è stato costantemente tenuto all’oscuro di questi avvenimenti e questo stato di cose è stato documentato dai media una sola volta anni addietro dalla trasmissione televisiva “Report”.
La posizione del parlamento Europeo
Il 27 maggio 2011 il Parlamento Europeo, con la Risoluzione n. 1815/2011, ha chiesto che i Paesi membri della UE “intraprendano tutte le ragionevoli misure per ridurre l’esposizione ai CEM in particolare dei bambini e dei giovani che sembrano essere maggiormente a rischio per quanto riguarda i tumori alla testa”; chiede inoltre che i paesi membri “fissino soglie preventive per l’esposizione a lungo termine in tutte le zone all’interno (indoor) che, in accordo con il Principio di Precauzione, non superino 0,6 Volt/metro e nel medio termine questo valore sia ridotto a 0,2 V/m…“.
Riguardo alla protezione dei bambini, il Parlamento Europeo chiede che gli stati membri tramite diversi ministeri (educazione, ambiente e salute) “sviluppino campagne specifiche di informazione dirette a insegnanti, genitori e alunni per allertarli sui rischi specifici dell’utilizzo precoce, sconsiderato e prolungato di cellulari e di altri dispositivi che emettono microonde; chiede che per i bambini in generale,e in particolare nelle scuole, si dia la preferenza a connessioni internet cablate e si regoli severamente l’uso dei cellulari da parte degli alunni nei locali della scuola“.
Nello stesso periodo i nostri ministeri della Pubblica Amministrazione e dell’Istruzione, pur nello stato di crisi e di debito pubblico fuori controllo, davano il via all’operazione “wi-fi nelle scuole” fornendo gratuitamente alle scuole richiedenti il kit per installare il wi-fi!!!La mia esperienza personale
A suffragio dell’allarme diffuso all’estero, riporto quanto ho registrato su me stesso stando seduto a un computer usualmente utilizzato da una ragazza per lavorare per molte ore al giorno alla sua tesi di laurea: appena acceso il trasmettitore wi-fi che era a circa 80 cm dal mio corpo ho provato un immediato malessere alla testa e un’alterazione al respiro; rimanendo seduto a trascrivere le misurazioni dopo alcuni minuti il malessere si è esteso alle vertebre cervicali e al cuore causandomi notevole ansia e accorciamento ulteriore del respiro.
Appena spento il trasmettitore wi-fi i sintomi più forti sono scomparsi e dopo qualche minuto anche quelli minori.
Successivamente, mostrando le misurazioni strumentali alla committente, ho ripetuto l’esposizione nella stessa posizione riaccendendo il trasmettitore wi-fi e i sintomi acuti si sono subito ripresentati, tanto che – dato che stavo parlando – è stato molto evidente l’accorciamento del respiro e l’affanno.
L’ambito di influenza di un trasmettitore wi-fi domestico istallato dalle compagnie, in genere è di circa 10 metri di raggio considerando l’apparecchio al centro di una sfera di campo, quindi quando è in funzione coinvolge tutta l’abitazione (e anche il piano sottostante e quello superiore) e perciò lo subiscono tutti i membri della famiglia presenti, sebbene con l’aumento della distanza dall’apparecchio emettitore il disturbo nelle altre stanze sia notevolmente minore rispetto al luogo dove si trova il modem emettitore. Chi abita in appartamento, quindi, anche se non ha un apparecchio wi-fi, può essere sottoposto a un vero e proprio fuoco incrociato di CEM provenienti dagli appartamenti che gli stanno a lato, sotto, sopra e in obliquo. Poichè i CEM interferiscono tra loro, secondo la disposizione delle pareti e altri fattori, si possono avere aree pulite (interferenza distruttiva) ed aree con una intensità molto alta (interferenza costruttiva) e quindi pericolosa. Perciò, in generale, non possedere o non utilizzare questi apparecchi non è garanzia di salubrità degli ambienti.
I bambini, vittime inconsapevoli
Sono in vendita anche dei giochi elettronici wi-fi dati sconsideratamente in mano ai bambini: i valori medi che si misurano alla distanza della testa del bambino che li usa sono di 60 microWatt/mq… 600 volte più alti rispetto alla soglia qui proposta di 0,1 microWatt/mq. Meglio regalare i vecchi giochi tradizionali se non si vuole esporre i bambini ad un pericolo tremendo.
Vivere senza wi-fi e cellulari?
La situazione è molto grave poiché il campo emesso dagli apparecchi wi-fi è dovuto a un segnale pulsato che a pari intensità è molto più nocivo delle normali radiofrequenze: l’emissione, alzandosi e abbassandosi in brevissimo tempo e ciclicamente, disturba molto i centri nervosi e il tessuto connettivo di chi è nelle vicinanze, come ho potuto sperimentare di persona.
Naturalmente io non uso il cordless né il wi-fi, in casa vivo benissimo senza problemi con i telefoni col cavo e con il cablaggio per collegarmi a internet. Soltanto il telefono cellulare non posso fare a meno di usare, ma ho ancora un vecchio modello che era molto costoso, ma aveva due notevoli pregi: poca emissione anche nei picchi allo squillo e alla chiamata e un ottimo viva-voce che mi permette di non appoggiarlo all’orecchio. Lo uso solo per chiamate brevi e indispensabili, del resto col viva-voce non si possono fare lunghe conversazioni private, così si è disincentivati dall’uso.
Il tempo di utilizzo è molto importante perché bastano 2 minuti consecutivi all’orecchio per riscaldare quasi mezza testa di un adulto e i tre quarti della testa di un bambino, mettendo a serio rischio il nervo acustico e poi il cervello: lo ha scoperto il prof. Colletti, neurochirurgo della Clinica Universitaria di Verona, con un esperimento su un paziente consenziente che doveva essere operato al cervello. Si tratta di microonde, le stesse del forno con cui si cuoce il cibo… cerchiamo di ricordarcelo.