IL MIO GROSSO PROBLEMA CON LE VISITE AI CIMITERI
Per me le visite ai cimiteri sono fonte di grossi disagi e ho cercato di eliminarle il più possibile.
In genere vado solo a mettere dei fiori sulla tomba di mio padre e di mia nonna che sono nel cimitero di un paesino appena fuori Verona, Negrar: nonostante sia un cimitero in collina dove il terreno è privo di acqua ferma resisto per poco tempo, in genere una mezz’ora, poi comincio comunque a star male. Se sono con mia moglie resisto un po’di più ma poco.
Molti anni fa, prima di capire di essere ipersensibile, mi ero chiesto spesso cosa mi succedesse quelle rare volte che andavo nei cimiteri per accontentare i miei genitori o accompagnarli, ma non trovavo risposte al malessere, per cui alla fine cercavo delle scuse per non andarci.
Poi divenuto consapevole della mia ipersensibilità ho capito che percepivo l’informazione di morte presente nel suolo e soprattutto nelle pareti dei loculi e questa mi sottraeva energia facendomi star male.
I miei sintomi erano principalmente il raffreddamento interno, il mal di schiena, la pesantezza alla testa e alla fine la fatica a stare in piedi e la sensazione di avere la febbre (che a volte ho anche misurato ma non avevo realmente).
In molti cimiteri il sottosuolo è gravido di acqua ferma, ad esempio a Dolo (sul Brenta) dove è mia madre, per cui alle informazioni di morte si unisce anche la forte assorbanza che già da sola a volte mi mette KO.
Forse questa è la spiegazione dei problemi alla vescica, che è un sintomo tipico che mi viene in queste occasioni, del freddo alle orecchie che dipende dai reni, e del mio star male generale.
Penso che le tombe emettano un campo magnetico con l’informazione di morte che hanno dentro e quindi possono dare una tipica sensazione di “vento freddo” molto sgradevole.
Io non sono mai stato bene nei cimiteri, nemmeno da bambino, ma ci sono delle “convenienze” sociali che mi obbligavano a far finta di niente; a volte o c’era più informazione, o ero più sensibile, allora non ce la facevo e crollavo. I miei pensavano a tutt’altre cause, naturalmente.
Mi fa molto meno problema la sepoltura all’aperto in terra, soprattutto se c’è il sole, sebbene io soffra molto dell’informazione che mi arriva dal terreno, rispetto ai loculi, soprattutto se sono al chiuso come nel caso di mia suocera.
Ho potuto dire a mia moglie che non ce la faccio a starci, ma in occasione dell’inumazione delle ceneri, dovendo star lì per la funzione e quindi per parecchio tempo, ero quasi stato male, solo che, prevedendolo, avevo con me la Rescue dei Fiori di Bach e me ne sono preso un bel po’ (fra l’altro è alcolica quindi a me che non bevo alcolici fa effetto anche per quello…).
Comunque questo della Rescue è un “espediente” che mi è utile, sia in queste situazioni, sia quando devo affrontare persone sgradite o problematiche, oppure comunque quando mi sento “mancare le forze”.
La cura Techineos depurando le persone mette in luce le loro capacità percettive, e questa per me che percettivo lo sono già molto è l’altra faccia della medaglia.