ECCO COME PROTEGGERSI DAI CAMPI ELETTROMAGNETICI
intervista a Pier Prospero di Maida, dal mensile “Un Mese a Verona”, gennaio 2002, Rubrica “Casa” –
Propongo questi testi come fossero miei poiché io passavo alla giornalista i testi che lei rendeva come interviste per il mensile. Questo è il primo dei tre che mi furono chiesti, ringrazio ancora la giornalista per avermi dato quella visibilità –
La casa. Calda, accogliente, su misura di ognuno, è il “nido”, il posto tranquillo dove riposare, ricevere e godere dei piccoli-grandi piaceri della vita. Ma la casa nasconde anche delle insidie.
In ogni stanza il pericolo può essere in agguato. In cucina ad esempio, non solo i coltelli, gi spigoli e le forbici attentano alla nostra sicurezza e a quella dei più piccoli, anche gli elettrodomestici nascondono pericoli invisibili, impercettibili attraverso i sensi, eppure presenti e molto più insidiosi di quello che possiamo immaginare.
Sono i campi elettromagnetici.
Campi che esistono ovunque ci sia un apparecchio elettrico e, quando il contatore è attivato, nell’impianto elettrico di casa.
L’architetto Pier Prospero, esperto in Igiene e Medicina Ambientale applicate all’architettura bioecologica ed esperto in Bioarchitettura, nel suo lungo percorso di studi ha fatto molte misurazioni per poter valutare le emissioni.
“I risultati sono poco piacevoli, anche perché bisogna chiarire bene che tipo di problemi danno i campi elettromagnetici – spiega – Secondo approfonditi e prolungati studi, è stato accertato che i campi non scatenano direttamente le neoplasie, ma fiaccano e rendono inutilizzabili le difese immunitarie. Quindi si può affermare che i campi magnetici si comportano come ‘promotori’ piuttosto che iniziatori delle malattie tumorali“.
Ma è la quantità di tempo a fare la differenza?
“E’ la continuità nel tempo di esposizione al campo magnetico – continua – che produce uno stress tale da far crollare le difese dell’organismo e da esporlo, quindi, alla degenerazione patologica con malattie serie fino alla leucemia e al tumore al sistema nervoso, mali tristemente caratteristici dell’esposizione al campo magnetico da corrente elettrica“.
Questo però ci deve tranquillizzare. Se in casa usiamo il frullatore per 5 minuti al giorno, questa esposizione non sarà mai paragonabile a quella prolungatissima di chi si trova a dover convivere per tutte le ore nelle quali sta in casa con un cavo dell’alta tensione che passa proprio sopra il tetto.
Anche i campi elettrici sono altamente disturbanti. Il campo elettrico è dovuto al movimento degli elettroni nei cavi. Cavi che sono nascosti nel pareti, aggrovigliati nelle scatolette di derivazione, nelle prese e negli interruttori.
I danni che provoca sono a carico dei muscoli. In presenza di campi elettrici ci si trova in uno stato inconscio di contrazione che coinvolge i muscoli interni causando rigidità e dolori muscolari e articolari.
Anche durante il sonno i campi elettrici infastidiscono la persona: i risvegli si fanno frequenti e al mattino c’è la sensazione di non aver riposato.
“Questi sintomi – sottolinea Pier Prospero – compaiono solo all’inizio, poi il corpo si abitua e in qualche modo li sopprime“.
Ma non siamo destinati solo a soccombere! Esistono i modi per convivere bene con i mezzi moderni. “Per ovviare ai danni dei campi magnetici, l’arma in nostro possesso ce la mostra il campo stesso: avendo la proprietà di diminuire di intensità più ci si allontana dalla sua origine, non possiamo fare tanto più che restare, per quello che è possibile, distanti dai cavi e da quant’altro emette il campo. Per i disturbi causati dai campi elettrici – conclude – la Geobiologia e la Bioarchitettura hanno studiato dei rimedi ottimi. Si tratta di un interruttore bipolare (chiamato ‘disgiuntore’), che stacca cioè entrambi i fili del cavo quando la corrente elettrica in camera non serve (per esempio di notte) quindi rimuove il campo elettrico nel tratto di impianto da lui in poi“.