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Ruby Tuesday, una lettura percettiva

Ruby Tuesday, una lettura percettiva

La canzone “Ruby Tuesday” di Keith Richards e Mick Jagger, uscita nel 1967, è sempre stata tra le mie più care, fin da quando l’ho sentita la prima volta alla radio: non era legata a un mio ricordo dolce o triste ma ugualmente muoveva in me emozioni profonde. E da ragazzino, io beatlesiano dichiarato, avevo come mia preferita una canzone dei Rolling!
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La versione che preferisco attualmente non è l’originale, ma quella di Battiato, dall’album “Fleurs” del 1999.
Sul significato del testo ho sentito dire di
tutto, dal fatto che parli di una groupie che Richards si era scopato di martedì al semplice gioco di parole. Queste proposte non mi hanno mai soddisfatto e così, pur non avendo dimestichezza con l’inglese parlato nei sixties a Londra, ne ho fatto una lettura percettiva e la presento con spudoratezza, convinto che il testo scritto da Keith Richards in realtà significasse proprio quello che “sento” io, e che gli altri traduttori non siano entrati nel suo spirito.
Naturalmente ho fatto anche una seria ricerca leggendo perfino il passo in cui il chitarrista dei Rolling parla della canzone nell’autobiografia “Life”, ora tradotta in italiano.
“Ruby” è un soprannome frequente che sta per “La Rossa”, ma quelli erano altri tempi e non circolavano ancora le pessime “nipoti di Mubarak” rubacuori a caro prezzo, però di ragazze con i capelli rossi belle e pazze come la ventunenne modella di Vogue Linda Keith sì, ce n’erano nella Swinging London.
I due stavano insieme dal 1963, quando lei aveva solo 17 anni, e avevano convissuto per un periodo, separandosi nel 1966 quando Keith Richards avvisò i genitori di lei che Linda prendeva droghe pesanti… chi lo direbbe mai che il vecchio Richards, che le ha provate tutte e sembra aver stretto il patto col diavolo, da giovane fosse così perbenista. No, non è possibile, infatti sulla pagina web https://www.fuzzfaced.net/quella-volta-che-linda-keith-regalograve-una-stratocaster-a-jimi-hendrix.html
forse troviamo la vera ragione di questo assurdo gesto: pare fosse geloso della frequentazione

Linda Keith

        Linda Keith nel 1966

di Linda con Jimi Hendrix a New York. Linda raccontò: “Keith disse a mio padre di venire a prendermi. Quando entrò nel Cafè Au Go-go pensai: Dio, quello sembra mio padre. Mi prese per le braccia e mi costrinse a uscire”.
La stessa fonte dice anche che “E’ proprio per la fine del suo rapporto con Linda che Richards s
crisse Ruby Tuesday” e Richards stesso spiegò che il testo è su Linda Keith, la sua ragazza nella metà dei Sessanta.
La canzone uscì nel gennaio del 1967 assieme a “Let’s spend the night together”, un  invito esplicito dal momento che lei
già gli mancava.

Per “Tuesday” propongo sconsideratamente che Richards si sia ispirato alla serie televisiva “La Famiglia Addams”  la cui prima versione andò in onda in Inghilterra nel 1964-66 e faceva satira nei confronti della politica, del sistema legale, del rock ‘n’ roll e della beatlesmania, e secondo me proprio per questo poteva piacere davvero molto a un tipo come Keith Richards. Se la ragazzina degli Addams era la Nera Mercoledì, la figlia bellissima e pazza dell’attore e presentatore radiofonico Alan Keith, Linda la Rossa, da quante ne aveva combinate poteva sembrargli di sicuro una degna Martedì… la  sorella maggiore – e più sensuale – di Mercoledì Addams.
Ruby Tuesday, la Rossa
Martedì:

La Rossa Martedì

Non dice mai da dove arriva.
Non importa se ieri è passato
col sole splendente
o nella notte più buia,
nessuno lo sa,
lei viene e va.

Addio, Rossa Martedì
chi può fermarti con lui
se cambi ogni giorno che passa?
E già mi manchi…

Non chiederle perché ha bisogno di essere così libera,
ti dirà che è l’unico modo di esistere,
lei non può proprio essere incatenata
a una vita dove non si conquista niente
e non si perde niente,
ma a quale prezzo.

Addio, Rossa Martedì
chi può fermarti con lui
se cambi ogni giorno che passa?

E già mi manchi…

Non c’è tempo da perdere – l’ho sentita dire –
conserva i tuoi sogni prima che scivolino via
morendo poco a poco.
Perdi i tuoi sogni
e perderai la tua mente.
Non sarebbe una vita ingrata?

Addio, Rossa Martedì
chi può fermarti con lui
se cambi ogni giorno che passa?

E già mi manchi…

Per un confronto qui si può leggere il testo originale della canzone “Ruby Tuesday”